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Toulmin, Stephen Edelston.

Filosofo inglese. Compiuti gli studi all'università di Cambridge, insegnò prima a Oxford, quindi fu docente di Filosofia all'università di Leeds e, trasferitosi negli Stati Uniti, in altri atenei americani. Allievo di L. Wittgenstein, condusse le proprie ricerche sulla base delle elaborazioni del maestro e della metodologia neopositivistica, ponendo il problema del linguaggio come verifica del significato delle proposizioni logiche. Affermò che il significato delle parole può essere compreso solo se si tiene conto della funzione che la parola esercita nel discorso. In tal modo le regole del pensiero diventano quelle del linguaggio, cioè regole convenzionali che ci consentono di verificarlo. Applicando questa teoria linguistica alla filosofia e all'etica, egli giunse ad affermare che ogni problema filosofico o etico si risolve in un problema di controllo scientifico del linguaggio, poiché non esistono parole “etiche”, ma solo una funzione etica di queste. Tra le sue opere citiamo: Ragione ed etica (1950); La filosofia della scienza (1953); Previsione e intelletto (1961); L'architettura della materia (1965); La scoperta del tempo (1966), La comprensione umana (1972), La Vienna di Wittgenstein (1973), che analizza i rapporti tra Wittgenstein e la cultura austriaca del suo tempo (n. Londra 1922).